Come costruire una strategia di digital recruiting di successo

Come costruire una strategia di digital recruiting di successo

Come attrarre le persone adatte per le posizioni vacanti in azienda? Come far sì che il processo di recruiting sia efficace senza troppi costi o un impiego di tempo superiore alle aspettative?
Se lavori come recruiter, probabilmente sono domande – latenti o manifeste – che ti poni ogni volta che inizi – e concludi – un processo di ricerca e selezione del personale. Anche perché, chi come te fa questo lavoro, sa bene che costruire una recruiting strategy di “successo” è molto di più del “riempire posti vacanti”. Ha a che fare con il recruiting marketing, l’Employer Branding e, a cascata, anche con il Corporate Branding dell’azienda. 

In tutto questo, assume un ruolo sempre più importante il digital recruiting anche alla luce del fatto che, secondo i dati diffusi da We Are Social nel febbraio 2023, a usare Internet in Italia sono oltre 50 milioni di persone, l’86,1% degli italiani, che passano ben 5 ore e 55 minuti al giorno sul web. Di questi, poi, 44 milioni di persone sono attive sui social.
Se quindi il digitale è ormai entrato a tutto spiano in ogni settore, per quel che riguarda il recruitment, il fatto di passare a questa modalità non è ancora così assodato.
Eppure, il digital recruitment può risolvere non pochi problemi, contribuire a migliorare la reputation dell’azienda, “costruire” una modalità efficace di fornire feedback ai candidati e tanto altro ancora. Ed è quanto vediamo in questo articolo iniziando con il capire meglio cos’è il digital recruiting, in cosa differisce dal recruiting “tradizionale”, quali sono i vantaggi per poi concludere con qualche consiglio per portare avanti la tua strategia digitale. 

Cos’è il digital recruiting

Con digital recruiting, come fa intuire l’aggettivo digital, si intende un tipo di recruiting che si avvale del digitale per semplificare e migliorare il processo di ricerca e selezione del personale.
È quindi molto di più che pubblicare un annuncio online; consiste infatti nel costruire una strategia che utilizzi canali social (social recruiting), la pubblicazione di career page sul sito aziendale, il mobile recruiting, l’uso dell’Intelligenza Artificiale per fare il matching dei candidati e non solo, l’avvalersi di chatbot per rispondere alle domande dei candidati, il creare dei questionari online, considerare la SEO per pubblicare degli annunci di lavoro che si fanno trovare sui motori di ricerca e tanto altro ancora.

In poche parole, il digital recruiting aiuta il recruiter a trovare i candidati, analizzare i loro profili, selezionarli, gestire i rapporti pre e post colloquio e a finalizzare le assunzioni. 

Digital recruiting vs recruiting tradizionale

Viene da sé dunque che considerare il digitale come elemento fondante di una strategia di recruiting è diventato qualcosa che nessun recruiter può tralasciare. Anche perché le differenze con il cosiddetto “recruiting tradizionale” sono tutt’altro che irrilevanti. 

Innanzitutto grazie al digital recruiting si ha un bacino di persone molto più ampio che può comprendere anche chi sta in altre zone d’Italia così come chi si trova all’estero. Si ha a che fare quindi con un’esposizione decisamente maggiore.
Inoltre, si può profilare la ricerca e contattare i candidati passivi utilizzando social come LinkedIn ma non solo. Utilizzando un software ATS come Inrecruiting, oltre a centralizzare tutte le attività del processo di selezione, è possibile avere una panoramica dei candidati presenti nella hiring pipeline e di quelli scartati, direttamente nella Lista annunci. In questo modo potrai “recuperare” facilmente quelle persone che avevi trovato interessanti, ma che in quel momento non corrispondevano ai requisiti della tua ricerca.

Allo stesso tempo, avvalendoti della tecnologia, puoi dare vita a una ricerca e selezione più collaborativa: grazie a un ATS ognuno del team HR può condividere i suoi appunti, fornire delle note su com’è andata un’attività del processo di selezione e contribuire alla ricerca del candidato perfetto. Il tutto impiegando meno tempo: la differenza tra il digital recruiting e il recruiting tradizionale consiste anche nel risparmio di ore impiegate a ricercare candidati (basti pensare allo screening dei CV) oltre che ovviamente nella riduzione dei costi nel lungo periodo. 

I vantaggi del digital recruiting

Pertanto, quali sono i vantaggi del digital recruiting? Ecco quelli più rilevanti a nostro avviso (di cui alcuni già emersi nel paragrafo precedente):

  • bacino di candidati più ampio: nazionali e internazionali;
  • grande efficienza: ogni fase del processo di selezione diventa più gestibile grazie a software per il recruiting e all’Intelligenza Artificiale (per esempio una tecnologia di AI per HR come Inda);
  • ROI elevato: grazie alla tecnologia trovi i candidati nel minor tempo possibile e impiegando meno risorse;
  • miglioramento dell’Employer Branding: un’azienda che usa il digital recruiting e riesce a gestire meglio il rapporto con i candidati diventa più attrattiva;
  • migliore gestione dei candidati: per chi si candida per la tua azienda, avere un feedback quando ricevi il CV, poter gestire il colloquio online, avere informazioni sull’andamento della selezione e tanto altro ancora sono aspetti fondamentali. Pertanto il digital recruiting migliora anche la candidate experience;
  • meno burnout per gli HR: impiegare meno tempo per svolgere attività noiose, poter lavorare in maniera collaborativa e poter gestire meglio ogni fase contribuisce a migliorare l’umore del team e ad avere meno stress per ogni selezione. 

Come costruire una digital recruiting strategy di “successo”: 5 consigli

Creare, sviluppare e lanciare la propria digital recruiting strategy, come abbiamo visto, offre tanti vantaggi. Ma come fare nella pratica? E come gestire al meglio ogni fase?

Ecco qualche consiglio. 

1. Punta sui contenuti

Fare social recruiting, utilizzare il mobile, avvalersi del blog per raccontare cosa fa l’azienda e le persone che ci lavorano prevede che non si lasci nulla al caso. Pertanto ad accompagnare la recruiting strategy ci deve essere una content strategy con un piano editoriale per garantire una produzione di contenuti costante.

Per fare questo, è fondamentale che gli HR collaborino con chi si occupa dei social e i web editor del sito. Non trascurare questo aspetto perché ogni volta che pubblicherai un annuncio su LinkedIn, se la tua azienda comunica anche quando non ha ricerche attive, sarà più semplice ricevere candidature. Avrai infatti persone che seguono la pagina aziendale, che commentano o che comunque sanno cosa l’azienda fa, a quali valori si ispira, quali iniziative porta avanti e così via. 

Una pianificazione di contenuti permette quindi di individuare sia le tipologie – interviste a CEO e manager, case history, dati, persone dell’azienda ecc… – così come i canali più adeguati: blog, sito, social media, guest blogging (ossia su siti dei partner), newsletter, broadcast di WhatsApp, canale Telegram ecc…

Inoltre, se tali contenuti sono redatti in ottica SEO verranno facilmente trovati sui motori di ricerca quando il candidato cerca informazioni sull’azienda o su un argomento di cui hai parlato. 

2. Costruisci una forte presenza sui social media

Lo abbiamo visto con i dati diffusi da We Are Social: le persone sono sempre più sui social e sì, anche per cercare lavoro. Per questo una digital strategy non può tralasciare questi potenti mezzi di comunicazione. Ma anche in questo caso bisogna scegliere quelli adatti e cercare di presidiarli di continuo. Inutile aprire un canale YouTube se vengono pubblicati video solo quando c’è la convention aziendale, cioè una volta all’anno. Piuttosto, bisogna capire quali sono le risorse che si possono utilizzare e dove si trova il tuo pubblico. Questo vale per la comunicazione in generale e per quella che riguarda la funzione HR. 

Avere una pagina LinkedIn non aggiornata, come dicevamo, è un autogoal, anche per la ricerca di nuovi candidati. 

3. Utilizza un software ATS

Costruire una digital recruiting strategy di successo prevede anche di usare un software ATS. Perché? Perché ti consente di fare tantissime cose, come monitorare varie metriche legate al recruiting, tenere traccia di quali canali hanno funzionato nel caso del multiposting, valutare il grado di soddisfazione del candidato, calcolare come è andata ogni selezione e avere una visione “numerica” che aiuti a fare meglio.

Un software ATS inoltre aiuta molto anche dal punto di vista dei “contenuti”: puoi creare annunci ottimizzati in ottica SEO pertanto facilmente reperibili online, puoi impostare un’email di risposta a chi si è candidato, puoi fissare l’appuntamento per il colloquio in modalità semplice e immediata, puoi integrare fisico e digitale utilizzando un QR Code, puoi creare questionari personalizzati, fare una ricerca semantica e tanto altro.
Per saperne di più ti consigliamo di dare un’occhiata alle funzionalità di Inrecruiting.

4. Rendi la tua azienda attrattiva come luogo di lavoro

Un aspetto da non trascurare è quello dell’Employer Branding e del rendere la tua azienda un posto dove tutti vorrebbero lavorare. In questo sicuramente aiutano i contenuti, ma non solo: bisogna molto lavorare non solo su cosa si comunica ma anche come lo si comunica. Un aspetto da verificare con chi si occupa di content marketing e social media nell’azienda è il fatto che ci sia coerenza tra come l’azienda comunica con i suoi clienti e con i potenziali candidati.

Avere una voce unica, chiara, distinguibile aiuta a far sì che l’azienda sia riconoscibile e resti impressa nella mente delle persone. Oltre a veicolare il contenuto in maniera più proficua. 

5. Forma e informa il team HR

Tutto quanto abbiamo appena detto non deve essere appannaggio solo dell’HR manager, ma deve riguardare tutto il team HR che va formato sia per l’uso dei software che in generale informato su tutto quello che riguarda la digital recruiting strategy. Ogni persona deve avere chiari quali sono gli obiettivi a lungo, medio e breve termine, capire quali sono i canali oltre che come vengono utilizzati.
Un aspetto tutt’altro che banale per costruire una digital recruiting strategy di successo.