Lavoratori stagionali: come trovarli senza difficoltà

Lavoratori stagionali: come trovarli senza difficoltà

Come per ogni stagione, trovare lavoratori e lavoratrici per un breve periodo non è affatto facile. Vediamo in questo articolo a cosa è dovuta questa difficoltà, cosa le aziende possono fare per diminuire il mismatch tra domanda e offerta e come un software ATS può dare un notevole contributo nella ricerca e selezione dei profili stagionali.

In estate, si sa, è boom di lavori stagionali e di assunzioni che, appunto, sono legate al periodo che si sta vivendo e che, come tali, sono destinate a concludersi quando la stagione sarà finita. Come ogni anno, trovare lavoratori per una sola stagione non è sicuramente semplice anche perché in molti potrebbero essere già impegnati, c’è chi non è disposto a farsi assumere solo per un breve periodo e potrebbe esserci una carenza di competenze e di esperienze difficile da colmare.

Ma cosa si intende per attività stagionali e perché c’è questo mismatch tra domanda e offerta che si ripresenta puntuale in ogni stagione estiva?

Proviamo ad analizzare il fenomeno, partendo prima con il capire cosa si intenda per lavoro stagionale e quali siano le sue caratteristiche. 

SOMMARIO:

Che cosa si intende per lavoro stagionale?

lavori stagionali

Come si può intuire, il lavoro stagionale è una tipologia di lavoro temporaneo per il quale c’è richiesta ogni volta che si presenta quel determinato periodo dell’anno. Una di queste stagioni è, in particolare, l’estate quando alberghi, ristoranti, strutture balneari prevedono una maggiore affluenza e hanno bisogno di più personale. Ma i lavori stagionali possono anche essere legati a determinate tendenze e a decisioni che vengono prese in alcuni periodi dell’anno: un esempio di questo tipo sono i negozi durante il periodo dei saldi, circostanze in cui sono richieste nuove risorse quando si deve catalogare quanto è presente in magazzino, è previsto un trasferimento o si deve procedere per un totale riassortimento di materiale.  

Si parla anche di lavoro stagionale legato a esigenze climatiche: per fare qualche altro esempio, aziende di spazzaneve che hanno bisogno di conducenti nei mesi più freddi dell’inverno, così come i bagnini che lavorano al mare e nelle piscine nel periodo estivo. O ancora, personale richiesto per la raccolta di frutta e verdura in determinati periodi dell’anno.

Il lavoro stagionale, per definizione, è quindi legato a un intervallo di tempo ben preciso e a situazioni che si possono verificare una o più volte all’anno, ma “circoscritte” nel tempo. E spesso destinate a ripetersi.

Tra i seasonal worker, ossia i lavoratori stagionali, chi sceglie impieghi così a breve termine può farlo per diversi motivi.

C’è chi magari lavora part-time e vuole integrare il suo reddito. Così come chi lavora saltuariamente durante l’anno e aspetta la stagione per avere una maggiore continuità, anche se per un periodo limitato.
Interessati al lavoro stagionale sono spesso gli studenti universitari.
Non bisogna poi dimenticare che tra i seasonal worker ci sono coloro che sono disoccupati durante tutto l’anno e che solo durante l’estate o altri momenti riescono a lavorare. 
Infine c’è chi per motivi personali e/o professionali ha scelto di svolgere un determinato lavoro legato a una stagione (pensate a uno sportivo che d’inverno fa il maestro di sci in montagna e d’estate insegna sci nautico in un’altra località marittima).

Le attività stagionali tra lavori estivi ed esperienze all’estero

Andando ancora più nello specifico, quali sono i lavori stagionali più inflazionati?
Sicuramente quelli legati al settore del turismo e della ristorazione, come accennavamo. Di solito, nel periodo estivo, sono particolarmente ricercati i baristi così come i camerieri e questo perché le diverse attività, rispetto all’inverno, non osservano giorni di chiusura. C’è quindi bisogno di una presenza costante per coprire tutti i turni.

Stessa cosa per alberghi, pensioni e bed & breakfast: vengono maggiormente ricercate addetti alle pulizie, ma anche all’accoglienza e qualora l’hotel abbia un ristorante, anche in questo caso aumentano le richieste di camerieri. Così come di chef o aiutanti in cucina.

Per non parlare poi dei bagnini, sempre più ricercati nelle spiagge visto che sia i titolari di strutture balneari che gli stessi comuni devono assicurare il servizio di salvataggio giornaliero.

Ci sono poi dei lavori stagionali che sono legati a determinate esperienze che si possono fare all’estero come all’interno di summer camp, diventando istruttori di alcune discipline o facendo gli animatori nei villaggi turistici. Così come baby sitter che magari seguono i bambini mentre i genitori ancora lavorano o vanno in viaggio insieme alla famiglia e accudiscono i bambini anche in vacanza.

Tutti lavori estivi per studenti che magari decidono di fare un’esperienza all’estero, cercando di imparare meglio una lingua e allo stesso tempo trovando il modo di mantenersi.

Il mismatch tra la domanda e l’offerta di lavoro stagionale

Nonostante la stagione estiva in Italia sia nel clou per quel che riguarda i lavori stagionali c’è un forte mismatch tra domanda e offerta. La richiesta è tanta, ma non si riescono a trovare i profili adatti. 

Vediamo di capire meglio cosa determina la crisi dei lavori stagionali. Secondo le stime di Susini Group, studio di Firenze che opera nella consulenza del lavoro, riportate dal giornale Avvenire, a causa del mismatch si rischia una perdita di valore aggiunto di 32 miliardi di euro nell’anno, pari all’1,4% del Pil prodotto nel 2023 e un danno per le casse erariali dello Stato di quasi un miliardo di euro fra tasse e contributi.

Sarebbero infatti oltre 1,1 milioni i lavoratori stagionali di cui avrebber bisogno le aziende italiane, complici anche le condizioni climatiche favorevoli che, negli ultimi anni, hanno allungato la stagione estiva e il 93% saranno concentrati nel periodo che va dal mese di marzo a quello di ottobre.

Le professionalità più richieste, sempre secondo lo studio, sono: camerieri (41%), cuochi (40%), barman (38%), addetti alle pulizie (34%), commessi (28%), manutentori (22%), muratori (19%) e lavoratori agricoli (14%).

Come si evince, si tratta di attività che richiedono alle persone una grande disponibilità di orari e di giornate: spesso si lavora nel weekend o fino a tardi oppure in orari notturni. Inoltre, è richiesta un’esperienza professionale e tecnica non da poco.
Per fare qualche esempio, il bagnino ha bisogno del brevetto adatto all’ambiente in cui lavorerà: ci sono infatti brevetti adatti solo per la piscina che non valgono, per esempio, per il mare e così via.

Perché è difficile trovare lavoratori stagionali? 

Oltre alla situazione descritta in precedenza, bisogna considerare altri fattori determinanti nel mismatch tra domanda e offerta di lavoratori stagionali. A rifiutare tali impieghi sono essenzialmente giovani laureati da poco o da alcuni anni che vogliono concentrarsi su altro.

E tra i motivi per cui i giovani non prendono in considerazione lavori stagionali c’è per esempio il fatto che il settore lavorativo sia lontano da quello di competenza e questo vale sia per studenti che lavorerebbero nel periodo estivo che invernale. Si tratta infatti di persone che magari hanno voglia di fare sì una prima esperienza lavorativa, ma in settori affini a quello per il quale hanno studiato. 

C’è inoltre da considerare che la pandemia e in generale il cambiamento della società hanno ribaltato il modus vivendi: vista l’attenzione crescente al benessere, ci sono ragazzi che preferiscono impiegare il loro tempo in attività che li soddisfano maggiormente. C’è meno spirito di sacrificio tout court, ma allo stesso tempo chi sacrifica l’estate per lavorare vuole farlo in cambio di garanzie. 

Altro aspetto da non trascurare è la tipologia di contratto che spesso non incontra le esigenze di chi cerca un lavoro stagionale, per non parlare della paga che secondo molti non sarebbe all’altezza del lavoro richiesto. In estate, chi lavora in un bar, può arrivare a farlo 7 giorni su 7 senza neanche uno di riposo. Inoltre, si arriva a lavorare più di 8 ore al giorno senza che vengano spesso riconosciuti gli straordinari.

Ci sono poi alcuni lavori per cui l’orario fisso si dimostra troppo stringente. Basti pensare a chi lavora come bagnino o addetto alle pulizie in albergo: non poter fare i turni non aiuta a diminuire il divario tra domanda e offerta.

Non sono pochi poi i problemi legati a come si svolge la selezione: a volte si postano annunci molto in ritardo così come le stesse ricerche vengono avviate poco prima che inizi il lavoro. Questo comporta che non ci sia il tempo per trovare le persone giuste, sondare il terreno, capire cosa si aspettano i candidati. Bisogna considerare che, per ricercare dei lavoratori stagionali che è previsto inizino a fine maggio, per fare un esempio, sarebbe meglio che la selezione fosse conclusa almeno entro fine aprile.

Altro problema sono gli annunci stessi: molti imprenditori della vecchia guardia si lamentano di non trovare personale, ma non si rendono conto che chi si occupa di HR spesso pubblica degli annunci non chiari per chi li legge, che non fanno capire quali sono le competenze richieste e così via. Spesso, molte aziende, omettono di indicare la RAL che, come sappiamo andrebbe invece messa in chiaro.
Ci sono poi annunci che a volte vengono pubblicati sui portali sbagliati o che rendono difficile la candidate experience a causa di form molto lunghi che finiscono per scoraggiare il potenziale candidato. 

Per non parlare poi del fatto che alcune aziende non hanno una raccolta centralizzata dei CV e hanno diversi problemi nello screening che le potrebbe portare a non valutate tutti i profili più adatti per i lavori stagionali.

Altro punto a sfavore può essere la mancanza di strumenti per effettuare video colloqui che, nel caso di lavori stagionali che magari prevedono lo spostamento delle persone (basti pensare a strutture balneari, centri per le vacanze, villaggi turistici), sono basilari. 

Quali benefici si aspettano di ottenere i candidati?

lavori stagionali bagnino

Altra nota dolente è non capire quali sono le esigenze e soprattutto le aspettative dei candidati. Il lavoro stagionale, anche se è a tempo, richiede una grande attenzione non solo ai periodi in cui si fa selezione, ma anche ai benefici che le persone si aspettano. 

Questo riguarda la tipologia di contratto e, per esempio, il fatto di prevedere più momenti di riposo per non arrivare allo stremo alla fine della stagione. Così come molte persone preferiscono l’orario flessibile in modo da potersi organizzare per godere del meritato riposo, fare dei giri, andare al mare, prendersi insomma del relax.

Un ulteriore aspetto importante per molti lavori stagionali è avere il vitto e l’alloggio perché, va da sé, che un bagnino che si trova in un’altra città – per fare un esempio – difficilmente troverà una casa per 3 mesi. Così come un cameriere potrebbe avere bisogno del vitto visto che è spesso al bar o al ristorante. 

Assunzioni stagionali: perché un ATS può fare al caso tuo

Per gestire meglio le assunzioni stagionali, un software ATS come Inrecruiting può essere un aiuto prezioso. È infatti la soluzione per risolvere tanti dei problemi cui abbiamo accennato poco fa. 

Il fatto di pubblicare annunci su portali non adatti per esempio si può superare grazie alla pubblicazione in multiposting che permette di far incontrare la propria richiesta di lavoro con i candidati più adatti e all’interno dei canali in cui questi in effetti cercano. 

Un ATS poi permette di effettuare un vero e proprio screening delle candidature veloce ed efficace, anche con l’ausilio di un motore semantico dotato di intelligenza artificiale.

Un database centralizzato aiuta a gestire le candidature in modo veloce, senza disperdere i dati raccolti; consente inoltre di crearsi una vera e propria Talent Pool, per guadagnare tempo nella pianificazione delle assunzioni per le stagioni future, muovendosi in anticipo rispetto le aziende competitor. Una fra le tante funzionalità di cui è dotato un ATS, consente di effettuare una ricerca testuale tra i CV e fare una prima selezione condivisa con tutte le persone che partecipano al processo di recruiting.

Inoltre, con il calendario è possibile pianificare i colloqui in modo veloce condividendo gli slot liberi della propria agenda direttamente con i candidati in modo da lasciare a loro la scelta del giorno e dell’ora in cui effettuarlo. Infine, utilizzare strumenti di video colloquio come Meetin per interagire con chi è lontano o magari si trova all’estero, consentirà di non perdere per strada i profili più interessanti.

Senza dimenticare il plus di poter creare delle newsletter periodiche in cui si parla dell’azienda e dei suoi valori, ma anche dei profili ricercati. Newsletter che possono contenere annunci da inviare a target specifici e da programmare prima che inizi la stagione delle assunzioni, il tutto senza mai lasciare l’ATS.

Un recruiting software è un ottimo strumento per ridurre il mismatching tra domanda e offerta e trovare i candidati giusti per i lavori stagionali ma al contempo garantisce anche di pianificare tutte le attività di ricerca e selezione con largo anticipo così da non doversi trovare in difficoltà a ridosso della stagione.

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