Lavoro stagionale: come trovare i candidati senza difficoltà

Lavoro stagionale: come trovare i candidati senza difficoltà

Di questi tempi si sente spesso dire che trovare dei lavoratori stagionali non è facile. Qualcuno dà la colpa al reddito di cittadinanza, qualcun altro alla svogliatezza dei giovani, eppure le aziende possono fare molto per diminuire il mismatch tra domanda e offerta, pubblicando annunci chiari e sui canali giusti.

In estate, si sa, è boom di lavori stagionali e di assunzioni che, appunto, sono legate al periodo che si sta vivendo e che, come tali, sono destinate a concludersi quando la stagione sarà finita. Come ogni anno, e in particolare in questo 2022, in cui l’estate ha il sapore di una ritrovata libertà, si fatica a trovare persone per breve tempo.

Ma cosa si intende per attività stagionali e perché c’è questo mismatch tra domanda e offerta proprio in un momento in cui c’è particolare necessità di queste figure?

Proviamo ad analizzare il fenomeno, partendo prima con il capire cosa si intenda per lavoro stagionale e quali siano le sue caratteristiche. 

SOMMARIO:

Che cosa si intende per lavoro stagionale?

lavori stagionali

Come si può intuire, il lavoro stagionale è una tipologia di lavoro temporaneo per il quale c’è richiesta ogni volta che si presenta quel determinato periodo dell’anno. Una di queste stagioni è l’estate quando alberghi, ristoranti, strutture balneari prevedono una maggiore affluenza e hanno bisogno di più personale. Ma i lavori stagionali possono anche essere legati a determinate tendenze e a decisioni che vengono prese in alcuni periodi dell’anno: un esempio di questo tipo sono i negozi durante il periodo dei saldi. 

Si parla anche di lavoro stagionale legato a esigenze climatiche: per fare qualche altro esempio, aziende di spazzaneve che hanno bisogno di conducenti nei mesi più freddi dell’inverno, così come i bagnini che lavorano al mare e nelle piscine nel periodo estivo.

Il lavoro stagionale, per definizione, è quindi legato a un intervallo di tempo ben preciso e a situazioni che si possono verificare una o più volte all’anno, ma “circoscritte” nel tempo. E spesso destinate a ripetersi.

Tra i seasonal worker, ossia i lavoratori stagionali, chi sceglie impieghi così a breve termine può farlo per diversi motivi. C’è chi magari lavora part-time e vuole integrare il suo reddito. Così come chi lavora saltuariamente durante l’anno e aspetta la stagione per avere una maggiore continuità, anche se per un periodo limitato. Interessati al lavoro stagionale sono spesso gli studenti universitari. Non bisogna poi dimenticare che tra i seasonal worker ci sono coloro che sono disoccupati durante tutto l’anno e che solo durante l’estate o altri momenti riescono a lavorare. Infine c’è chi per motivi personali e/o professionali ha scelto di svolgere un determinato lavoro legato a una stagione (pensate a uno sportivo che d’inverno fa il maestro di sci in montagna e d’estate insegna sci nautico in un’altra località marittima).

Le attività stagionali tra lavori estivi ed esperienze all’estero

Andando ancora più nello specifico, quali sono i lavori stagionali più inflazionati?
Sicuramente quelli legati al settore del turismo e della ristorazione, come accennavamo. Di solito, nel periodo estivo, sono particolarmente ricercati i baristi così come i camerieri e questo perché le diverse attività, a rispetto dell’inverno, non osservano giorni di chiusura. C’è quindi bisogno di una presenza costante per coprire tutti i turni.

Stessa cosa per alberghi, pensioni e bed & breakfast: vengono maggiormente ricercate addetti alle pulizie, ma anche all’accoglienza e qualora l’hotel abbia un ristorante, anche in questo caso aumentano le richieste di camerieri. Così come di chef o aiutanti in cucina.

Per non parlare poi dei bagnini, sempre più ricercati nelle spiagge visto che sia i titolari di strutture balneari che gli stessi comuni devono assicurare il servizio di salvataggio giornaliero.

Ci sono poi dei lavori stagionali che sono legati a determinate esperienze che si possono fare all’estero come all’interno di summer camp, diventando istruttori di alcune discipline o facendo gli animatori nei villaggi turistici. Così come baby sitter che magari seguono i bambini mentre i genitori ancora lavorano o vanno in viaggio insieme alla famiglia e si occupano dell’accudimento dei figli anche in vacanza.

Tutti lavori estivi per studenti che magari decidono di fare un’esperienza all’estero, cercando di imparare meglio una lingua e allo stesso tempo trovando il modo di mantenersi.

Il mismatch tra la domanda e l’offerta di lavoro stagionale

Nonostante la stagione estiva in Italia sia nel clou e si preannuncia migliore di quella degli ultimi due anni, per quel che riguarda i lavori stagionali c’è un forte mismatch tra domanda e offerta. La richiesta è tanta, ma non si riescono a trovare i profili adatti. 

Si assiste a una vera e propria crisi dei lavori stagionali, come denunciato da Federalberghi, ma anche da Gardaland che, secondo alcuni, sarebbe da attribuire al fatto che ci siano persone che, a fronte di un reddito basso, preferiscono percepire il reddito di cittadinanza. Non accetterebbero quindi lavori che potrebbero durare poco e soprattutto non essere pagati così bene.

In realtà dare la “colpa” al reddito di cittadinanza vuol dire fornire una risposta molto frettolosa al problema senza davvero andare a fondo per capire poi quale soluzione, o meglio dire soluzioni, mettere in atto. 

Vediamo di capire meglio cosa determina la crisi dei lavori stagionali.

Perché è difficile trovare lavoratori stagionali? 

In realtà, il reddito di cittadinanza è solo un aspetto del problema e nemmeno quello più determinante nel mismatch tra domanda e offerta di lavoratori stagionali. A rifiutare tali impieghi sono essenzialmente giovani laureati da poco o da alcuni anni quindi difficilmente percettori di reddito di cittadinanza.

E tra i motivi per cui i giovani non prendono in considerazione lavori stagionali c’è per esempio il fatto che il settore lavorativo sia lontano da quello di competenza e questo vale sia per studenti che lavorerebbero nel periodo estivo che invernale. Si tratta infatti di persone che magari hanno voglia di fare sì una prima esperienza lavorativa, ma in settori affini a quello per il quale hanno studiato. 

C’è inoltre da considerare che la pandemia e in generale il cambiamento della società hanno ribaltato il modus vivendi: a causa dei lockdown e della paura generalizzata di contrarre il Covid, ci sono ragazzi che preferiscono impiegare il loro tempo in attività che li soddisfano maggiormente. C’è meno spirito di sacrificio tout court, ma allo stesso tempo chi sacrifica l’estate per lavorare vuole farlo in cambio di garanzie. 

Altro aspetto da non trascurare è la tipologia di contratto che spesso non incontra le esigenze di chi cerca un lavoro stagionale, per non parlare della paga che secondo molti non sarebbe all’altezza del lavoro richiesto. In estate, chi lavora in un bar, può arrivare a farlo 7 giorni su 7 senza neanche uno di riposo. Inoltre, si arriva a lavorare più di 8 ore al giorno senza che vengano spesso riconosciuti gli straordinari.

Ci sono poi alcuni lavori per cui l’orario fisso si dimostra troppo stringente. Basti pensare a chi lavora come bagnino o addetto alle pulizie in albergo: non poter fare i turni non aiuta a diminuire il divario tra domanda e offerta.

Non sono pochi poi i problemi legati a come si svolge la selezione: a volte si postano annunci molto in ritardo così come le stesse ricerche vengono avviate poco prima che inizi il lavoro. Questo comporta che non ci sia il tempo per trovare le persone giuste, sondare il terreno, capire cosa si aspettano i candidati.

Altro problema sono gli annunci stessi: molti imprenditori della vecchia guardia si lamentano di non trovare personale, ma non si rendono conto che chi si occupa di HR spesso pubblica degli annunci non chiari per chi li legge, che non fanno capire quali sono le competenze richieste e così via. Annunci che a volte vengono pubblicati sui portali sbagliati o che rendono difficile la candidate experience a causa di form molto lunghi che finiscono per scoraggiare il potenziale candidato. 

Per non parlare poi del fatto che alcune aziende non hanno una raccolta centralizzata dei CV e hanno diversi problemi nello screening che le potrebbe portare a non valutate tutti i profili più adatti per i lavori stagionali.

Altro punto a sfavore può essere la mancanza di strumenti per effettuare video colloqui che, nel caso di lavori stagionali che magari prevedono lo spostamento delle persone (basti pensare a strutture balneari, centri per le vacanze, villaggi turistici), sono basilari. 

Quali benefici si aspettano di ottenere i candidati?

lavori stagionali bagnino

Altra nota dolente è non capire quali sono le esigenze e soprattutto le aspettative dei candidati. Il lavoro stagionale, anche se è a tempo, richiede una grande attenzione non solo ai periodi in cui si fa selezione, ma anche ai benefici che le persone si aspettano. 

Questo riguarda la tipologia di contratto e, per esempio, il fatto di prevedere più momenti di riposo per non arrivare allo stremo alla fine della stagione. Così come molte persone preferiscono l’orario flessibile in modo da potersi organizzare per godere del meritato riposo, fare dei giri, andare al mare, prendersi insomma del relax.

Un ulteriore aspetto importante per molti lavori stagionali è avere il vitto e l’alloggio perché, va da sé, che un bagnino che si trova in un’altra città – per fare un esempio – difficilmente troverà una casa per 3 mesi. Così come un cameriere potrebbe avere bisogno del vitto visto che è spesso al bar o al ristorante. 

Assunzioni stagionali: perchè un ATS può fare al caso tuo

Per gestire meglio le assunzioni stagionali, un software ATS come Inrecruiting può essere un aiuto prezioso. È infatti la soluzione per risolvere tanti dei problemi cui abbiamo accennato poco fa. 

Il fatto di pubblicare annunci su portali non adatti per esempio si può superare grazie alla pubblicazione in multiposting che permette di far incontrare la propria richiesta di lavoro con i candidati più adatti e all’interno dei canali in cui questi in effetti cercano. 

Un ATS poi permette di effettuare un vero e proprio screening delle candidature veloce ed efficace, anche con l’ausilio di un motore semantico dotato di intelligenza artificiale.

Un database centralizzato aiuta a gestire le candidature in modo veloce, senza disperdere i dati raccolti; consente inoltre di crearsi una vera e propria Talent Pool, per guadagnare tempo nella pianificazione delle assunzioni per le stagioni future, muovendosi in anticipo rispetto le aziende competitor. Una fra le tante funzionalità di cui è dotato un ATS, consente di effettuare una ricerca testuale tra i CV e fare una prima selezione condivisa con tutte le persone che partecipano al processo di recruiting.

Inoltre, con il nuovo calendar è possibile pianificare i colloqui in modo veloce condividendo gli slot liberi del proprio calendario direttamente col candidato in modo da lasciare a lui la scelta del giorno e dell’ora. Infine utilizzare strumenti di video colloquio come Meetin per interagire con chi è lontano o magari si trova all’estero, consentirà di non perdere per strada i profili più interessanti.

Senza dimenticare il plus di poter creare delle newsletter periodiche in cui si parla dell’azienda e dei suoi valori, ma anche dei profili ricercati. Newsletter che possono contenere annunci da inviare a target specifici e da programmare prima che inizi la stagione delle assunzioni, il tutto senza mai lasciare l’ATS.

Uno recruiting software è un ottimo strumento per ridurre il mismatching tra domanda e offerta e trovare i candidati giusti per i lavori stagionali ma al contempo garantisce anche di pianificare tutte le attività di ricerca e selezione con largo anticipo così da non doversi trovare in difficoltà a ridosso della stagione.

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