Team building: cos’è e come coinvolgere candidati e dipendenti

Team building: cos’è e come coinvolgere candidati e dipendenti

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Dopo la pandemia e con la diffusione massiccia del lavoro ibrido, fare team building è ancora più cruciale rispetto al passato. Vediamo in questo articolo best practise e alcune idee.

Kick off, show cooking, attività sportive, corsi di yoga, volontariato: sono solo alcuni esempi di team building aziendale, ossia di tutte quelle attività che vengono fatte per rafforzare lo spirito di gruppo e intensificare i legami. A volte tra chi non ha mai avuto l’occasione di incontrarsi prima.

Può infatti sembrare strano, ma con il Covid, la diffusione dello smart working e la modalità di fare onboarding online, oggi ci sono team in cui le persone non si sono mai viste dal vivo, cosa che prima avveniva raramente o era addirittura impensabile. Ecco perché fare team building è ancora più importante che in passato.

Vediamo come farlo al meglio, quali sono degli aspetti da non trascurare e alcune idee pratiche per coinvolgere dipendenti, ma anche i candidati.

SOMMARIO:

Cosa si intende per team building aziendale oggi

Con team building si indicano le attività che vengono fatte per creare legami più solidi all’interno dell’azienda e di uno stesso team. Spesso non basta lavorare insieme a un progetto per creare connessioni: può succedere infatti che in un’azienda, in particolare di medie e grande dimensioni, ci siano persone che non hanno mai interagito tra di loro. 

Il team building può quindi avvenire in maniera spontanea – si condivide lo stesso obiettivo – oppure grazie ad attività strutturate ed esercizi guidati, previsti dai membri del team o da chi si occupa di HR. In alcuni casi, se il budget lo consente, si chiede a consulenti esterni di facilitare queste attività. Quand’è così, viene fatto prima uno scouting per analizzare il clima aziendale, le persone che ci sono, com’è distribuita la popolazione in modo da capire quali idee mettere in campo e farlo sempre nel rispetto della cultura aziendale.

Come vedremo, ci sono vari modi di fare team building che devono essere indubbiamente calati nel contesto in cui vivono le persone e adattati alle loro esigenze

Perché è importante fare team building 

Oggi il team building in azienda ha ancora più valore rispetto a qualche anno fa, soprattutto alla luce del fatto che si stanno sperimentando sempre più forme di lavoro ibrido.
Coinvolgere persone che lavorano in smart working e persone che sono in ufficio non è facile perché mancano quelle occasioni di socialità – come l’incontro alla macchinetta del caffè o in pausa pranzo – che aiutano a cementificare i rapporti. Inoltre, può capitare che ci siano remote worker che lavorano in altre città o addirittura in altre nazioni e non per forza di origine italiana. In questo caso, è necessario fare team building anche in ottica di multiculturalità e per trovare dei punti in comune tra culture differenti.

Quest’ultimo aspetto, poi, porta verso un’altra modalità di team building che si è sempre più diffusa negli ultimi tempi, vale a dire online: quando non è possibile organizzare attività in presenza ci si avvale di strumenti e piattaforme da remoto.

D’altro canto, incoraggiare il lavoro di squadra in un contesto competitivo come quello odierno – vissuto sempre più con sofferenza – è fondamentale per far capire che non si sta lavorando l’uno contro l’altro per “scavalcarsi”, ma con l’idea di essere tutti parte della stessa azienda e lavorare per un obiettivo comune.

Anche perché tutto questo ostacola non solo la crescita dei dipendenti a livello individuale, ma di tutta l’organizzazione.

Puntare su attività simili aiuta non solo in ottica di employee retention, ma anche attraction e talent acquisition: i più giovani – e non solo – sono molto interessati ad aziende che puntano sulle persone e dimostrano di farlo in maniera concreta.

Team building ed employer branding 

Il team building quindi diventa molto importante anche in una strategia di employer branding che si affida ad attività di content marketing e social media marketing per raccontare cosa fa l’azienda e renderla un posto dove è piacevole lavorare. Pensare a una strategia su LinkedIn e sul blog aziendale per raccontare le varie attività organizzate e l’impatto che hanno sulle persone e sulla cultura può essere un ottimo modo per amplificare quanto il team building è in grado di dare.  

Gli obiettivi del team building

Ma quali sono i motivi per cui si fa team building? E i possibili obiettivi da raggiungere? Si fa team building per:

  • rafforzare le relazioni tra le persone;
  • favorire lo scambio di informazioni e culturale;
  • aumentare il problem solving;
  • definire e raggiungere gli obiettivi aziendali;
  • identificare i diversi ruoli e le responsabilità;
  • favorire la socializzazione ed il networking;
  • sviluppare una comunicazione interna efficace;

Come fare team building: cosa sapere prima di iniziare

Ma come fare team building al meglio? Ci sono alcune best practice da seguire. Vediamole in dettaglio. 

Definire i ruoli di chi organizza l’attività

Il primo suggerimento potrebbe sembrare banale eppure per organizzare qualsiasi attività di team building, sia essa online o in presenza, è fondamentale definire tutti i ruoli. Chi si occupa di contattare la struttura, chi dell’organizzazione, chi della comunicazione, chi di rivolgersi a persone esterne e chi monitora l’andamento delle attività, anche dopo tutto che è finito.

Pianificare l’evento

Altra parola chiave è pianificazione. Sembra qualcosa di scontato, ma un evento di team building non è meno impegnativo rispetto a un evento dedicato a clienti e prospect. Ecco perché, anche se in questo caso il cliente è “interno”, bisogna progettare tutto in ogni sua fase.
Se le attività di team building sono in un luogo fisico, oltre a sceglierlo bene, capire se è raggiungibile, cosa ha nei dintorni ecc… è altrettanto importante capire se tutti potrebbero partecipare. Se, ad esempio, hai previsto un’attività sportiva ma ci sono persone che per disabilità o altri motivi non possono partecipare, forse è il caso di ripianificare.

Scegliere bene la piattaforma (se è online)

Se le attività di team building sono online, altrettanto importante è provare la piattaforma che vorrai utilizzare. Testarla, vedere che tipo di user experience propone, capire se ha un’interfaccia piacevole ecc… sono tutti aspetti importanti da non trascurare.

Monitorare i progressi

Altrettanto importante è monitorare i progressi. Cosa significa? Che se hai previsto di fare attività di team building per raggiungere degli obiettivi ben specifici, come quello di aumentare il problem solving o migliorare i rapporti interpersonali, è importante capire “quanto è rimasto” dopo l’attività. Spesso l’entusiasmo del momento, una volta tornati in ufficio, si può perdere, ecco perché va capito come continuare con il processo iniziato.

Alcune idee di team building

Detto questo, quali attività di team building si possono realizzare? Oltre alle classiche sessioni di yoga o show cooking, eccone alcune.

Attività di volontariato

Proporre alle persone di contribuire a un progetto che può migliorare un piccolo pezzo di mondo è sempre coinvolgente. Se poi è qualcosa che si può fare tutti insieme, può rivelarsi un’idea vincente.
Si può per esempio pensare ad alcuni eventi da organizzare nel quartiere in cui ha sede l’azienda, così come di ideare e realizzare un evento teatrale cui saranno invitati gli abitanti. O ancora, tra le attività di volontariato, possono funzionare quelle di piantare alberi, pulire il quartiere e tanto altro. 

Escape room

Va molto di moda sia tra gli amici che tra i colleghi e permette di allenare varie abilità. Parliamo dell’escape room ossia di quel gioco a squadre con il quale si invita a trovare una via d’uscita da un luogo chiuso, “escape”, appunto. Funziona perché allena la creatività e il problem solving, fa conoscere le abilità delle persone, crea fiducia e, perché no, anche un ricordo condiviso. 

Morning coffee

Un’attività interessante da remoto è quella del caffè del mattino. Ossia incontri con cadenza regolare, settimanale o due volte al mese, in cui si dà la possibilità ai vari team di conoscersi come farebbero davanti alla macchinetta.
Si può proporre un tema su cui discutere per massimo 20 minuti e in cui a ruota ognuno dice la sua. L’ideale è farlo con team piccoli di massimo 5-6 persone per volta. Si tratta di un’attività di team building poco dispendiosa, facile da organizzare e che aiuta le persone a legare. Per gestirla al meglio, si può creare un gruppo Slack di supporto in cui le varie persone propongono il tema da affrontare. 

Tutte le attività che abbiamo appena detto aiutano ovviamente l’engagement dei dipendenti, ma funzionano anche in ottica di talent attraction. Ecco perché per un recruiter si tratta di modalità preziose e importanti per gestire le persone, sia chi è già in azienda sia chi potrebbe entrare.
Pertanto, anche se non dovessi occupartene direttamente, informati per capire come vengono gestiti i team, quali azioni si prevedono per migliorare i rapporti oltre a cercare di capire cosa invece non va. E non dimenticare di monitorare i progressi!