Job title: quanto conta scriverlo bene e perché

Job title: quanto conta scriverlo bene e perché

Pensa a cosa succede quando qualcuno che non conosci o che forse hai solo sentito nominare ti chiede una connessione su LinkedIn: la prima cosa che probabilmente guardi è il suo job title. E già, perché come quella persona si descrive in poche parole è l’essenza della sua professionalità in quel determinato momento.

Ma cos’è davvero il job title e come scriverlo al meglio?

Vediamo di capirne di più partendo dalla definizione di job title per poi passare a dei suggerimenti pratici con alcuni esempi e cercando di capire quali sono i vantaggi per i recruiter e per i candidati.

SOMMARIO

Cos’è il job title

colloquio di lavoro e job title

Se ci affidassimo a una mera traduzione, potremmo dire che il job title è una qualifica lavorativa, un titolo di lavoro che, al pari del titolo di un libro o di un articolo di un giornale, descrive con pochi termini la posizione che una persona ricopre all’interno del proprio contesto lavorativo.

È il ruolo che una persona assume e nel quale si identifica essa stessa e la identificano gli altri. 

A seconda poi del “mondo” cui si appartiene, un job title può includere il livello della posizione raggiunta o il grado di responsabilità che si ha nella propria azienda o nel proprio team. Il job title ha un ruolo cruciale nel recruiting, sia per chi si candida che per chi sta cercando persone da inserire.

Lato candidato è l’elemento fondamentale, il modo per presentarsi a un recruiter e far capire, in pochi secondi, che si è adatti per quel ruolo, anche se non combacia del tutto con il titolo della posizione offerta.

Per il recruiter è un modo per attrarre candidati validi, far capire, fin dalle primissime battute, chi è e cosa sta cercando e favorire quel matching tra chi ha le competenze adatte e chi ha avviato un iter di ricerca e selezione in tal senso

Questo aspetto è tutt’altro che trascurabile perché se un recruiter utilizza un job title “fantasioso” che può capire solo chi è in quell’azienda, rischia di non essere compreso da chi visualizza l’annuncio, a meno che poi nella job description, non si descriva bene il ruolo e le cosiddette mansioni.

Ma non solo: si rischia che il proprio job posting non venga facilmente trovato. Pensa a come avviene la ricerca attiva da parte delle persone: essenzialmente online.

C’è chi cerca direttamente tramite Google e il motore di ricerca, anche tenendo in considerazione gli accorgimenti SEO di chi ha scritto l’annuncio (ossia le tecniche per finire nelle prime posizioni), premia i risultati che più sono in linea con ciò che l’utente ha chiesto.

Per farti un esempio: se un aspirante candidato sta cercando lavoro come data analyst e l’azienda ha invece puntato su un job title che è “Domatore di dati”, Google potrebbe valutare che non c’è una reale corrispondenza tra quello che l’utente cerca e quello che l’azienda offre. Stesso principio vale per tutti i siti dove si cerca lavoro.

A volte le aziende, come potrebbe essere il caso appena citato e come si usa molto fare negli Stati Uniti, utilizzano dei job title più creativi e questo perché pensano, così, di differenziarsi dai competitor e allo stesso di trasmettere la loro cultura, la loro impostazione, i loro valori.

Ma converrai che tutti questi aspetti è meglio che emergano nella descrizione dell’annuncio anziché nel job title che deve attrarre i candidati per la sua chiarezza e trasparenza –  rendendo così l’azienda affidabile specie se non è così nota – e permettere all’annuncio di farsi trovare facilmente.

Come e perché scrivere bene il job title

A questo punto, come si fa a scrivere bene un job title e perché è così importante?

Ecco 5 consigli.

1. Cerca le parole chiave più adatte 

Come dicevamo prima, i candidati cercano essenzialmente online e lo stesso LinkedIn ha un motore di ricerca interno che, data una determinata parola chiave, suggerisce gli annunci più in linea.

Ecco perché è fondamentale prima di iniziare a scrivere il job title mettersi nei panni del candidato/a e pensare a come potrebbe arrivare al tuo annuncio.

Puoi farlo utilizzando gli strumenti tipici della SEO a partire da Google stesso: comincia a digitare sulla barra bianca il job title che vorresti scrivere e vedi cosa ti suggerisce il motore di ricerca. Altrimenti ti puoi rifare a un tool freemium come Ubersuggest in cui vengono comunicati anche i volumi di ricerca mensili – ossia quante ricerche di quella parola chiave vengono fatte in quel lasso di tempo – e altre parole chiave correlate.

Ti sembra che tutto questo limiti la tua fantasia? Anche se così fosse, la ricercabilità è un fattore determinante: puoi sempre usare la tua creatività nel resto dell’annuncio. 

2. Sii specifico

Un job title non deve dare adito a dubbi, deve indicare un ruolo ben definito, ecco perché è consigliabile che tu sia il più specifico possibile questo non solo per farti capire, ma anche per distinguerti rispetto a tutti gli altri annunci.

Per fare un esempio: stai cercando un giornalista? Sì, è vero che ormai tutti sanno chi è e cosa fa, ma un giornalista in azienda potrebbe essere diverso rispetto a quello impiegato in un giornale.
Se vuoi che abbia competenze di un certo tipo e lavori al tuo blog, potresti chiedere un brand journalist o un web writer con competenze giornalistiche.
La stessa cosa se stai cercando un ingegnere per un progetto di ricerca e sviluppo. Aggiungi alla parola ingegnere il fatto che lavorerà in un determinato laboratorio e altri dettagli sintetici che già dal job title facciano capire che non vuoi un “semplice” ingegnere civile.

3. Evita il gergo di settore

come scrivere il job title

Ci sono job title che sono conosciuti da tutti, altri solo da gente del settore ecco perché se stai cercando una persona alle prime armi, e se vuoi che il tuo annuncio giri il più possibile, è meglio lasciar perdere il gergo aziendale. Stessa cosa potrebbe succedere quando il team HR vuole inserire degli elementi identificatori che però riconosce solo chi lavora nelle risorse umane, come le abbreviazioni. Qualche esempio? Scrivere Sr invece di senior e altro ancora.
Anche in tal caso, meglio evitare per far sì di essere compresi da tutti. 

4. Inserisci il livello di anzianità

Inoltre, è importante far capire, già dal job title, se stai cercando una persona con esperienza o un profilo junior. Questo perché se il tuo processo di recruitment è riservato a un profilo con una certa seniority eviterai che si candidino persone con poca esperienza. Se lo dichiari fin da subito, eviti sprechi di tempo.

Vale anche il contrario: se dici nel job title che stai offrendo una posizione di stage o entry level eviterai che si candidi chi ha tanta esperienza e che al primo colloquio, telefonico o dal vivo, potrebbe essere deluso dalla posizione che stai offrendo e non procedere con l’iter di selezione. Meglio mettere in chiaro tutti gli aspetti necessari. 

5. Valuta di pubblicare l’annuncio con job title diversi

Se è vero che bisogna essere specifici, puoi anche considerare l’eventualità di dare job title diversi allo stesso annuncio. Questo perché magari non tutti cercano allo stesso modo e ci sono contesti in cui una stessa posizione può essere ricercata, oltre che definita, in modi diversi (le cosiddette correlate di cui parlavamo prima).
Un web writer può essere anche un ottimo content manager o un content editor, non sono del tutto sinonimi, ma hanno diversi aspetti in comune.

Scrivere bene il job title: i vantaggi per i recruiter

Detto questo, quali sono i vantaggi di utilizzare il job title perfetto per un recruiter e in generale per il recruiting? Ce ne sono diversi e tra questi, come accennavamo, c’è la possibilità di favorire il matching tra l’azienda che sta cercando nuove risorse e il candidato più adatto.

Questo ti consente di effettuare, anche se in modo inconsapevole, una sorta di “valutazione preliminare”: una persona che non conosce quel ruolo professionale o che non ci si identifica, ci penserà due volte prima di candidarsi o magari ti potrà chiedere ulteriori chiarimenti prima di farlo. Tutto ciò consente di evitare uno spreco di risorse e di tempo e riduce il cost per hire che, come sappiamo, include la spese per il recruitment, le iscrizioni a eventuali siti di annunci di lavoro, l’utilizzo di software ATS per la ricerca e soluzione, i costi amministrativi e la fase delicata di onboarding

Il job title corretto, insieme a un testo dell’annuncio scritto in maniera efficace, è un elemento fondamentale per creare quella prima relazione tra azienda e candidato.

Inoltre, in ottica di employer branding e talent attraction, il job title rappresenta il modo in cui l’azienda comunica: se è criptica, non si fa capire, sicuramente non è un buon biglietto da visita. 

Job title nei CV: vantaggi per i candidati

Lato candidato, un job title scritto in modo chiaro e specifico significa diverse cose: vuol dire capire subito se quel lavoro fa per lui/lei e quali competenze mettere in campo. E quando è il candidato stesso a identificarsi con un job title, significa che riesce a condensare in poche parole le competenze acquisite e la capacità di svolgere un certo tipo di professione. Sapersi definire in modo sintetico non è facile, ma è importante per dare valore a quanto fatto fino a quel momento e a trovare il lavoro ideale. 

Per i candidati è dunque fondamentale evitare traduzioni imperfette dall’inglese che in italiano non vogliono dire nulla – e questo vale anche per i recruiter – così come evitare di scrivere un job title troppo lungo. In fin dei conti, è pur sempre un titolo e come tale deve essere conciso e preannunciare quello che verrà dopo.  

Job title: esempi e differenze

Per fare qualche esempio, utile sia ai recruiter che ai candidati, se un’azienda è alla ricerca di un growth hacker, è bene che utilizzi questo job title, anche se la maggior parte delle persone non sa che ruolo sia o cosa faccia. Perché? In sostanza, perché è specifico e indirizzato a chi ha maturato le competenze necessarie per quella posizione. Va da sé che se un recruiter deve spiegare cosa fa un growth hacker e farlo capire a chiunque, non sta così orientando la selezione verso i profili adatti. Questo è il classico esempio di un job title “difficile”, ma necessario.

Diverso è il caso di un job title come brand champion: se non ci sono altre parole che lo accompagnano e definiscono cosa faccia, anche la mera traduzione non aiuta il candidato. Certo, chi è già inserito in azienda potrebbe capire cosa si sta cercando perché ne conosce il gergo o conosce colleghi che sono dei brand champion, ma dall’esterno non è detto che capisca, anzi. Stessa cosa per “Ninja marketing expert” o “Executive Sensei”. Se è chiaro chi è un ninja o un sensei, non è chiaro che ruolo deve avere in azienda…

Skill e job title: come creare il matching perfetto

Oltre a quanto abbiamo detto finora, di grande aiuto può essere il nuovo sistema di Skill e Job Titles di Inda, soluzione che aiuta i recruiter non solo ad avere più opzioni per scrivere il job title, ma anche a utilizzare il suggerimento che viene dato dalla tecnologia per ricercare il candidato giusto.

Se come recruiter hai chiare le skill che dovrebbe avere il candidato, ti basta inserirle per avere una lista di skill da affiancare all’originale. Questo vale anche nel caso di un job title specifico, ti basta inserirlo perché Inda restituisca una lista di job title vicini a quello da te inserito.

In questo modo, si è sicuri di pubblicare l’annuncio corretto e di dare il titolo che funziona di più in ottica di talent attraction.

Certo è che se, come dicevamo, il job title è solo una parte dell’annuncio, conta molto scriverlo ad hoc e prestando attenzione a diversi aspetti. Ne abbiamo parlato in un articolo dedicato alla scrittura dell’annuncio perfetto.

In questo ti possiamo aiutare noi di Inrecruiting che, oltre a offrirti il nostro software ATS, offriamo servizi di recruiting marketing per aiutarti a lavorare sull’employer branding della tua azienda e trovare le persone che fanno al caso tuo.