Cosa sono i benefit aziendali e perché sono importanti

Cosa sono i benefit aziendali e perché sono importanti

Orari flessibili, buoni pasto, giornate dedicate al benessere, corsi di formazione: sono solo alcuni dei benefit che le aziende possono offrire ai propri lavoratori. Scopriamo nell’articolo perché sono importanti, anche nella fase di recruitment.

Premiare i dipendenti con benefit aziendali esclusivi è un’azione preziosa per valorizzare le risorse di un’azienda e trattenerle in azienda.

SOMMARIO

Cosa sono i benefit aziendali? Definizione ed esempi

Orari flessibili, buoni pasto, pic-nic estivi, giornate dedicate al benessere, corsi di apprendimento online o in azienda, sostegni familiari, ingressi in palestra: questi possono rappresentare solo alcuni esempi di benefit aziendali (“perks” in inglese) che molte aziende, in Italia e nel mondo, riservano ai propri dipendenti. L’obiettivo? Aumentare il livello di benessere del personale all’interno dell’azienda e contribuire al miglioramento del clima nell’ambiente lavorativo.
Ma vediamo, nel dettaglio, qual è il significato di benefit aziendali, cosa sono e a chi sono destinati.

I benefit aziendali sono quell’insieme di beni o servizi offerti dal datore di lavoro ai propri dipendenti al di fuori della busta paga. Rappresentano, dunque, un compenso non monetario, erogato in servizi o in beni che mirano a migliorare la qualità della vita del dipendente all’interno (e spesso anche all’esterno) dell’azienda stessa.

Rientrano nel concetto di welfare aziendale, ovvero l’insieme delle iniziative e dei servizi volti a incrementare il benessere di una risorsa all’interno di un contesto aziendale.

Dall’assistenza sanitaria al sostegno economico alle famiglie, dalla previdenza complementare al sostegno all’istruzione, sono alcuni tra i benefit aziendali più apprezzati e più utilizzati dalle aziende. Perc? Spesso benefici di questa tipologia, godono di incentivi fiscali e assumono, di conseguenza, un’importanza sempre maggiore per il dipendente e per lo stesso datore di lavoro, che vede incrementare la produttività e il livello di benessere nel contesto lavorativo.

Prendersi cura dei dipendenti li fa sentire accuditi, per questo motivo molte aziende in collaborazione con i loro team di Human Resources (HR), erogano ai dipendenti beni o servizi extra-lavorativi.

Spesso i benefit aziendali da offrire ai dipendenti fanno parte del pacchetto contributivo complessivo: curioso, per esempio, è il caso di Buffer, azienda software di social media management che ha posto il concetto di trasparenza al centro delle sue politiche aziendali. Dallo scambio di mail aperto a più destinatari ai ricavi aziendali trasparenti e visibili ai dipendenti fino agli “Open Salaries” ovvero il concetto di retribuzioni aperte, calcolate sulla base di una formula specifica condivisa con tutte le persone dell’azienda. Una serie di iniziative importanti che contribuiscono al mantenimento della serenità sul luogo di lavoro e, allo stesso tempo, accrescono il livello di soddisfazione di tutti i dipendenti e il loro coinvolgimento (engagement).

Garantire benefit aziendali di valore significa, inoltre, attuare una buona strategia di retention dei propri dipendenti aumentando notevolmente le possibilità di trattenere in azienda i migliori talenti.

Fidelizzare i propri dipendenti, quindi, diminuisce le chances dei recruiter di aziende competitors ed headhunter di “cacciare con successo” preziose risorse che – andandosene – potrebbero portare via un importante know how all’azienda.

Perché i benefit aziendali sono così importanti?

La risorsa principale di un’azienda sono i suoi dipendenti.
Trattenere i dipendenti migliori o le risorse più qualificate è (o dovrebbe essere) l’obiettivo primario di ogni organizzazione. Allo stesso tempo, garantire una vita tranquilla all’interno del contesto aziendale può rappresentare, per un dipendente, la chiave di volta per la sua permanenza sul posto di lavoro.
Alcuni sondaggi e ricerche di mercato hanno dimostrato come molti dipendenti preferiscono ottenere, dalla propria azienda, vantaggiosi benefit aziendali al posto di aumenti di stipendio (fonte glassdoor.com).
In questa categoria trovano posto i fringe benefit.

Cosa sono i fringe benefit

Sono i beni accessori alla retribuzione ovvero tutti quei benefici aggiuntivi che un lavoratore si ritrova in busta paga oltre al normale compenso, concessi dal datore di lavoro con l’obiettivo di incentivare da una parte la produttività, dall’altra il benessere sul posto di lavoro.
Sono dunque beni differenti dalle somme in denaro e che, fino a una certa somma (258,23 euro) non vengono tassati.

Nel 2023, in Italia, per effetto del Decreto Lavoro, è stata introdotta una novità: per i dipendenti con figli, la soglia è stata innalzata a 3000 euro. Nel 2024, con la Legge di Bilancio (legge n.213 del 30 dicembre 2023) la soglia di esenzione è nuovamente cambiata: è di 2000 euro per i dipendenti con figli, di 1000 per chi non li ha.

Esempi di fringe benefit

I fringe benefit, oltre a migliorare la qualità della vita del dipendente dentro (e fuori) il luogo di lavoro, trasmettono un’immagine dell’azienda positiva e all’avanguardia. Infatti chi usufruisce di benefit aziendali, solitamente, è una risorsa che non ha problemi o insofferenza sul suo luogo di lavoro e la serenità stimola una maggiore produttività. I vantaggi per il datore di lavoro, però, non finiscono qui perché spesso i benefit aziendali non richiedono il pagamento di tasse eccessive, consentendo, quindi, un buon risparmio dell’azienda.

Solitamente sono concessi da aziende con un alto numero di dipendenti e con un fatturato consistente, per esempio, la nota piattaforma Dropbox, con sede a San Francisco e in California, prevede per i suoi dipendenti giri in barca, serate con giochi da tavolo e l’organizzazione di pic-nic tra colleghi, un buon metodo per aumentare il benessere e l’affinità tra i dipendenti.

L’azienda Glaukos Corporation invece ha come core-business la produzione di un dispositivo che riduce la pressione oculare e la dipendenza da farmaci per il glaucoma. Proprio per questo motivo la compagnia si prende cura della salute di tutti i dipendenti, garantendogli una copertura sanitaria gratuita sulle visite oculari. Inoltre, viene data la possibilità di acquistare a un prezzo vantaggioso le azioni della società a tutti coloro che prestano servizio per l’azienda. I dipendenti di Washington Post possono usufruire periodicamente di gite, spettacoli teatrali, concerti ed eventi insieme ai propri colleghi mentre Equinox, azienda di fitness e strutture sanitarie, offre ai suoi dipendenti la possibilità di partecipare a lezioni di fitness per massimizzare il potenziale del team e ottenere il massimo dai propri dipendenti. Notevole vero?

Comprendere il reale valore di questi vantaggi offerti ai dipendenti è un plus non da poco, infatti, i dipendenti soddisfatti tendono a offrire un servizio migliore e di qualità.

Ma quali sono i benefit aziendali più usati dalle aziende per conquistare candidati e dipendenti? Ecco qualche esempio nel nostro elenco:

  • smartphone aziendale
  • auto aziendale
  • buoni pasto
  • nido e scuola materna aziendali
  • copertura sanitaria
  • corsi di formazione
  • agevolazioni per l’uso dei mezzi pubblici
  • flessibilità lavorativa
  • buoni per lo shopping.

E i datori di lavoro?

Come dovrebbero comportarsi, quindi, le aziende e i datori di lavoro?

  • Ascoltare e comprendere cosa vogliono realmente i dipendenti: una forte capacità di ascolto può rivelarsi preziosissima. In questa direzione il lavoro delle Risorse Umane può risultare fondamentale: organizzare incontri periodici con i dipendenti per percepire il loro grado di soddisfazione sul lavoro potrebbe, per esempio, rivelarsi importante;
  • Offrire dei vantaggi a seconda delle possibilità che si hanno a disposizione: non sempre è necessario spendere del denaro per offrire dei plus. Alcune aziende, per esempio, sono dichiaratamente pet-friendly. La possibilità di portare il proprio cane in ufficio (magari solo in alcuni giorni della settimana) è un benefit aziendale non da poco. Anche lo smart working, per esempio, è uno dei benefits aziendali maggiormente diffusi: dedicare una o più giornate al mese/alla settimana al lavoro da casa consente, a chi lavora, di gestire al meglio il proprio tempo libero. Nell’ultimo anno, a causa della pandemia, lo smart working è aumentato esponenzialmente nelle aziende. Anche se nella maggior parte dei casi i dipendenti hanno sperimentato l’home working;
  • Ringraziare costantemente i proprio dipendenti: una piccola azione che può regalare una grande felicità. Ringraziare i dipendenti, relazionarsi con loro e farli sentire parte attiva di tutta l’azienda è un gesto semplice che fidelizza e lega i lavoratori al proprio posto di lavoro e lo trasforma in luogo di benessere e serenità.

La fase del recruitment

I benefit aziendali sono fondamentali anche nella fase di reclutamento. I migliori candidati scelgono una specifica azienda anche per i benefici che questa mette loro a disposizione.

Se sei un recruiter è importante comprendere come comunicare i benefit offerti dall’azienda.

Ecco alcuni “luoghi” in cui inserirli:

  • Nella career page dell’azienda
  • Nel blog aziendale, all’interno delle interviste ai dipendenti dell’azienda
  • All’interno delle proprie Job description degli annunci di lavoro
  • In specifici post sui Social Network (Linkedin, Facebook, Twitter)
  • Nella tab “Life” della propria Company page su LinkedIn
  • Verbalmente, durante i colloqui con i recruiter

Una gestione integrata del processo di recruitment permette di organizzare e tenere sotto controllo tutti questi punti di contatto candidato-azienda.

Ma come presidiarli tutti? Un software ATS come Inrecruiting ti permette di organizzare l’intero processo di ricerca e selezione di candidati, di coordinarti con il tuo recruiting team e tenere sotto controllo tutte le metriche fondamentali. Così potrai liberare tempo prezioso per comunicare e relazionarti davvero con candidati/dipendenti e comunicare efficacemente i tuoi benefit. Sicuramente il tuo Employer branding ne beneficerà.