7 Recruiting Trend per il 2025

7 Recruiting Trend per il 2025

Analytics, ruolo dell’AI, benessere lavorativo, DEI: sono solo alcuni dei 7 trend che saranno importanti per il recruiting nel 2025. Scopriamoli in questo articolo.

Come ogni anno, anche questo 2025 sarà un periodo particolarmente ricco di sfide per chi si occupa di recruiting. D’altronde, come sappiamo, dal 2020 in poi, recruiter e professionisti del mondo HR hanno assistito a tantissimi cambiamenti.

Sono mutati gli ambienti di lavoro con la diffusione dello smart working, l’Intelligenza Artificiale ha fatto la sua comparsa per poi diventare sempre più presente, le aziende si sono impegnate a migliorare il loro ruolo sul mercato non solo potenziando prodotti e servizi, ma anche puntando sulla loro attrattività come posti di lavoro. E lo fanno tuttora e in un mondo in cui le persone sono sempre più consapevoli delle loro risorse.

Se questo è anche il panorama che “ereditiamo” dal 2024, cosa aspettarci nel 2025? Ecco 7 tendenze che abbiamo individuato per quel che riguarda il recruiting.

SOMMARIO

1. Recruiting guidato dall’Intelligenza Artificiale (AI)

Al primo posto non potevamo non inserire la tanta decantata Intelligenza Artificiale, sempre più presente anche nel mondo HR. Nel 2025, ci si può aspettare che questa tecnologia progredisca ulteriormente. Gli strumenti di recruiting basati sull’AI saranno, infatti, in grado di esaminare in modo più approfondito rispetto al passato molte più candidature, il che si tradurrà in una significativa riduzione di tempo e di fatica nei processi di assunzione.

L’AI sta trasformando quindi il processo di selezione, automatizzando compiti ripetitivi come lo screening dei CV, identificando i candidati migliori attraverso algoritmi avanzati e migliorando l’esperienza dei candidati. Ciò consente ai recruiter di concentrarsi su attività strategiche, riducendo i tempi e i costi di assunzione.

L’Intelligenza Artificiale è anche destinata a migliorare la programmazione dei colloqui. Imparando dai dati passati, questi strumenti renderanno la programmazione più fluida e ben strutturata.

Tra le soluzioni di AI, Inda (Intelligent Data Analysis) è un esempio di come l’intelligenza artificiale aiuti ad automatizzare e accelerare i processi, supportando i recruiter nello svolgimento delle attività quotidiane. Il risparmio di tempo, la riduzione dei bias e una maggiore precisione nella selezione dei candidati sono solo alcuni dei vantaggi che porta con sé.

2. Diversity, Equity, and Inclusion (DEI) come priorità

Le aziende stanno riconoscendo l’importanza della diversity per stimolare l’innovazione e rispecchiare al meglio il mercato globale. I recruiter nel 2025 implementeranno strategie mirate per attirare candidati di background diversi, adottando metriche per monitorare i progressi.

Sarà quindi fondamentale garantire che i processi di assunzione siano equi e aperti, in modo che tutte le persone abbiano una reale possibilità di successo all’interno dell’azienda. Questo a partire dagli annunci di lavoro nei quali andranno eliminate le differenze di genere favorendo una scrittura molto più inclusiva. Il che non significa, per fare un esempio, che dovrete mettere gli asterischi come desinenza finale o lo schwa per evitare il cosiddetto maschile sovraesteso, ma favorire l’uso di frasi e dei termini che evitino le identificazioni di genere. 

Assumere talenti con esperienze e storie diverse è solo il primo passo, bisognerà poi cercare di favorirne la retention. Come? Per esempio, cercando di fare colloqui periodici, prevedere percorsi di mentorship e garantire, anche tramite community interne, occasioni dal vivo o altro, affinché la voce di tutti sia ascoltata.

3. Maggiore focus sulla candidate experience

Le persone sono sempre più importanti: questo è quanto dichiara la maggior parte delle aziende. Nel 2025 sarà ancor più essenziale concretizzare quanto si afferma prestando davvero ascolto alle persone, anche a chi ancora non si conosce ma si è mostrato interessato a far parte della vostra azienda.

Quanti cercano lavoro, al giorno d’oggi, sono molto più consapevoli dei propri mezzi, delle proprie risorse e soprattutto guardano molto a quello che le aziende dichiarano sui propri canali.

Chi è in cerca di un impiego, quindi, vuole sentirsi trattato bene sia da chi fa selezione che dalla tecnologia.

Nel primo caso, un focus maggiore sulla candidate experience richiede che i recruiter diano risposte a tutte le persone candidate – e su questo può venire in aiuto un software come Inrecruiting – e che si dimostrino disponibili anche a fare il primo colloquio conoscitivo a distanza. Quanto alla tecnologia, è importante offrire a chi si candida un’esperienza all’interno del sito aziendale che sia semplice e immediata: è importante permettere a chi si vuole candidare di poterlo fare rapidamente, con pochissimi clic.

La candidate experience non finisce nel momento in cui la persona si candida. La comunicazione con i candidati, come dicevamo prima, la programmazione dei colloqui e il follow-up, saranno tutti aspetti importanti che nel 2025 nessun recruiter potrà permettersi di trascurare. 

4. Sempre più spazio agli analytics 

Era uno dei trend del 2024 e continua a esserlo: parliamo dell’applicazione degli analytics ai processi di Talent Acquisition che può aiutare a identificare le aree di miglioramento, a ottimizzare il processo decisionale e a ridurre i costi di acquisizione.

Nel 2025, probabilmente, le analisi predittive aiuteranno i selezionatori a prevedere le tendenze future. O quantomeno si auspica che sempre più recruiter se ne rendano conto. Anche perché gli analytics possono fornire metriche che danno informazioni sui canali più adatti per il recruiting, sul time to hire, sul cost per hire, quanto tempo in media impiega un annuncio prima di essere chiuso.
E ancora: grazie agli analytics si può sapere entro quanto tempo le offerte di lavoro vengono viste, quanti candidati provengono da contesti diversi, quanto costa una posizione vacante e così via. 

5. Potenziamento del social recruiting

Piattaforme come LinkedIn, Instagram e TikTok stanno diventando canali essenziali per il recruiting, specialmente per attrarre talenti giovani. Le aziende, nel 2025, investiranno in contenuti visivi e storytelling per presentarsi come luoghi di lavoro dinamici e attraenti. I social serviranno non solo per reclutare i candidati e migliorare l’employer branding, ma anche per ridurre il turnover e migliorare il coinvolgimento dei dipendenti. 

Le aziende continueranno a investire nel loro employer branding attraverso strategie come le testimonianze dei dipendenti e le storie di successo, sempre attuali. 

6. Nuove skill e competenze

Invece di guardare solo ai titoli di studio o ai ruoli ricoperti in passato, il mondo del recruiting concentra sempre più l’attenzione sulle competenze soft dei candidati.
Se ne parla da un po’, a dire il vero, ma questo è reso evidente anche dal fatto che diversi software di recruiting includono spesso nei loro sistemi la valutazione di capacità interpersonali, aspirazioni e le motivazioni.
Nei colloqui, oltre a far emergere le capacità tecniche, si cercherà di far risaltare sempre più anche quelle competenze chiave per lavorare in gruppo, per gestire carichi di lavoro pesanti e per saper affrontare situazioni difficili.
Nel 2025 sarà sempre più chiaro come non è importante “riempire” una posizione vacante ma cercare la persona giusta per non imbattersi in situazioni frequenti di turnover.  

7. Benessere dei dipendenti davvero al centro

Il benessere dei dipendenti sarà un fattore ancor più cruciale per attrarre le persone e trattenerle. Queste, sempre più, valutano un’offerta di lavoro non solo in base alla retribuzione, ma anche considerando i benefit legati a:

  • programmi di salute mentale e supporto psicologico;
  • orari flessibili per promuovere un equilibrio tra vita lavorativa e personale;
  • accesso a palestre, corsi di mindfulness o benefit per la cura della salute, ecc.

Tutti aspetti che interessano anche le persone che nella vostra azienda ci lavorano già e che vogliono sia garantito il più possibile un equilibrio tra vita privata e lavoro. Questo non solo attrae i talenti, ma contribuisce a una maggiore fidelizzazione dei dipendenti e a una riduzione del turnover.