Ricerca e Selezione nel 2016: intervista con Vittorio Nascimbene (Ricercamy)

Ricerca e Selezione nel 2016: intervista con Vittorio Nascimbene (Ricercamy)

Come sta cambiando il settore della Ricerca e Selezione di Personale? Ne abbiamo parlato con uno dei nostri #RecruitingGuru: Vittorio Nascimbene (Ricercamy). Leggi tutta l’intervista.

Presentati ai lettori del blog di In-recruiting (Recruiting Italia), chi sei e di cosa ti occupi?

Ciao a tutti sono Vittorio Nascimbene Founder e Ceo di Ricercamy, società di Ricerca e Selezione del Personale. Dopo anni di esperienza nel settore, dove sono arrivato a gestire team consulenti in aree di specializzazione diverse, ho deciso di sfruttare quanto appreso e tutte le idee maturate che per varie ragioni non avevano visto la luce, in un progetto completamente nuovo creato da zero che si chiama Ricercamy.com

 

Quali sfide affronti ogni giorno nel tuo lavoro di Head Hunter e Ceo si una Società di Ricerca e Selezione?

La mia personale sfida, che coinvolge tutte le persone che lavorano con me ogni giorno, è quella di innovare un settore che a detta di moltissimi operatori è e deve rimanere tale in quanto non c’è nulla da innovare nel campo della Ricerca e Selezione del Personale

Quali sono i trend più importanti nel settore del recruiting?

A mio avviso al momento sono due. Il primo è sicuramente l’Head Hunting ovvero la “caccia diretta” dei profili oggetto dell’interesse dei nostri clienti anche  quando questi sono junior o di RAL (Retribuzione annua lorda) medio-bassa. Il secondo è relativo all’utilizzo della rete come strumento di reale connessione dei potenziali candidati con le aziende clienti grazie alla creazione di un network di persone orientate a diffondere le migliori opportunità di lavoro (ma non posso dirvi di più, questo è il nostro prossimo progetto…).

 

La tecnologia HR sta trasformando il settore della Ricerca e Selezione di personale?

Come dicevo prima, se ci limitiamo alle società di Ricerca e Selezione la tecnologia è realmente poco sfruttata, ma solo chi saprà farne un uso intelligente potrà sopravvivere e prosperare.

 

Cosa pensi dell’utilizzo di un’Applicant Tracking System (ATS) per centralizzare il Recruiting e non dipendere da un database esterno?

E’ sicuramente una delle strade migliori che un’azienda possa utilizzare, ma non dimenticate che solo un operatore terzo, giovane e dinamico è in grado di darVi una visibilità veramente amplia del mercato di un dato profilo.

 

Quali sono le strategie e tattiche di recruiting che utilizzi con maggior soddisfazione nella tua attività?

Come detto prima l’head hunting è sicuramente quella che meglio si adatta alle esigenze attuali delle aziende.

 

Come credi stia cambiando la figura del recruiter in questi ultimi anni?

I recruiter/selezionatori tenderanno a diminuire (ce ne sono troppi) nei prossimi anni. Rimarranno con crescente responsabilità e valore solo quelli che continueranno ad evolversi e sapranno sfruttare al meglio le tecnologie e i social. Quindi sì il recruiter sarà sempre più marketer.

 

Credi che l’Employer Branding della tua società di Ricerca e Selezione influisca sulla capacità di attrarre candidati?

Salvo rari casi, ai candidati interessa la concretezza e professionalità dei consulenti che incontrano, la fiducia per le Società di Ricerca e Selezione del Personale non è ai massimi storici.

C’è un libro che consiglieresti ai lettori del blog Recruiting Italia per il loro aggiornamento professionale?

Nella  nostra biblioteca i candidati che colloquiamo possono prendere a prestito i libri che vogliono. Si tratta di testi che puntano alla formazione, al self empowerment, alla gestione del tempo, biografie, ecc…
Personalmente amo molto i libri di Richard Branson perché raccontano la storia di un uomo di umili origini che con la forza di una visione ha creato un impero, sviluppando business in contesti spesso completamente diversi tra loro.